A cura di Attilio Bernini
Sommario
Il gonfiore addominale è un disturbo molto diffuso che origina da situazioni molto diverse, ma che frequentemente riconosce alla sua radice una disarmonia tra Fegato e Milza.
L’articolo esamina i principali metodi di trattamento proposti dallo stile di agopuntura della famiglia Tung, che hanno dimostrato nella pratica un’efficacia immediata e effetti duraturi.
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Il quadro clinico di riferimento
La sensazione di tensione e gonfiore dell’addome, accompagnata o meno da un obiettivo rigonfiamento o da timpanismo addominale, è un disturbo comunemente presentato dai nostri pazienti. Questo disturbo ha una prevalenza nel sesso femminile, pur non risparmiando anche i pazienti maschi.
Frequentemente questi pazienti riferiscono un peggioramento del quadro clinico dopo i pasti e in situazioni di tensione emotiva o di stress lavorativo. Il disturbo può essere accompagnato da dolore e da stitichezza, ma a volte anche da alvo diarroico o di feci non formate. In alcuni casi, ma non abitualmente, il disturbo migliora dopo l’evacuazione.
È fondamentale un approccio dietetico, che consiste in regolare assunzione dei pasti in ambiente calmo e in tempi ragionevoli, accurata masticazione del cibo, consumo di alimenti facilmente digeribili. L’adozione di queste norme, tuttavia, non sempre ottiene risultati duraturi.
In Biomedicina spesso ci si riferisce a queste situazioni cliniche come a un disturbo da colon irritabile (IBS: Irritable Bowel Disease)
La Medicina Cinese riconosce in questi quadri clinici una disarmonia costituita da un deficit del qì di Milza/Stomaco su cui si inserisce un’azione inibitoria di un qì del Fegato compresso dalle tensioni emotive (stress, ansia, frustrazione), che condiziona una rallentata progressione degli alimenti nel tratto digestivo e una loro non completa assimilazione.
L’entità dell’elemento stasi determina il passaggio da semplice senso di fastidio nella zona addominale a gonfiore evidente sino alla presenza di dolori anche intensi.
La stasi a sua volta, associata a un deficit del qì centrale può determinare anche un ristagno della circolazione dei liquidi con quadri di umidità o calore-umidità caratteristici delle condizioni croniche.
Una possibile ulteriore evoluzione dei quadri di lunga durata è la presenza di calore tossico nel grosso intestino con situazioni riferibili in Biomedicina a colite, rettocolite ulcerosa, diverticoliti.
Un quadro a sé stante, ma che può riconoscere all’origine una rapida evoluzione di un quadro di stasi, è l’appendicite subacuta o acuta.
Principio Terapeutico
La base della terapia del gonfiore addominale sta nell’armonizzazione di Fegato e Milza e nel favorire le funzioni digestive e i movimenti intestinali, risolvendo la stasi e sostenendo il qì centrale.
Terapia con Agopuntura di Tung
Esistono diversi stili di agopuntura che si discostano operativamente dalla forma codificata dalla MTC, ma che si prestano perfettamente a efficaci azioni di riequilibrio energetico, perché basate su principi di armonizzazione corporea generale. Uno di questi è l’agopuntura del Maestro Tung (Dong Ching Chang), uno stile che si vuole tramandato nel lignaggio famigliare del Maestro sin dalla dinastia Han (ca 200 a.C – 200 d.C.).
In questa forma di agopuntura, si utilizzano pochi punti, scelti in base alle specifiche implicazioni energetiche estremamente interconnesse. Infatti, ogni punto viene letto su più piani interpretativi: la relazione tra i cinque movimenti (Wu Xing 五行), le interconnessioni energetiche dei sei grandi meridiani/livelli energetici (Liu Jing 六经), le relazioni all’interno dei Ba Gua corporei, finanche la struttura anatomica del punto (relazioni tessuti-zang).
Un buon esempio di questo stile è il punto più utilizzato nel trattamento del gonfiore e del dolore addominale. Si tratta del punto men jin 门金 (66.06 secondo la moderna codifica dell’agopuntura Tung).
Men jin 门金(66.05) si trova sul dorso del piede, 2 cun prossimalmente alla piega interdigitale del secondo e terzo dito, nello spazio intermetatarsale. Spesso lo si localizza anche a 1 cun lateralmente al punto 66.04 huo zhu 火住, che si trova nel primo spazio intermetatarsale (LR3 della MTC). La localizzazione coincide approssimativamente con quella del punto ST43 xian gu 陷谷. Il nome attribuito dal Maestro Tung significa Porta d’Oro o Porta del Metallo, con riferimento alla relazione con gli zangfu di questo movimento, Intestino Crasso e Polmone. Secondo Myriam Lee, la posizione del termine jin dopo il termine men (grammaticalmente insolita, perché in genere l’aggettivo qualificativo in cinese precede il nome) indica una specifica relazione con l’Intestino Crasso.
Men jin si trova sul meridiano principale dello Stomaco Yangming del piede, connesso al movimento Terra e nei punti shu antichi corrisponde al movimento Legno. Già questa particolarità lo rende molto adatto ad armonizzare Terra e Legno. Inoltre, appartenendo allo Yangming, influisce anche sul meridiano principale di Intestino Crasso (relazione basso-alto).
Secondo la Medicina Cinese classica, esiste una relazione funzionale tra i livelli energetici Yangming e Jueyin, tale che possiamo utilizzare punti dell’uno per agire sui meridiani dell’altro. Questo spiega ulteriormente l’azione armonizzante di men jin sul Fegato e sulla zona epigastrica (tramite il canale di Pericardio).
Secondo la rappresentazione topografica dell’agopuntura di Tung, il punto corrisponde alla zona centrale del tronco: stomaco e duodeno.
Il punto va infisso monolateralmente. Secondo Carson andrebbe punto a sinistra negli uomini e a destra nelle donne, ma nella pratica la puntura più efficacie è quella controlaterale, se il dolore è lateralizzato. Nel caso in cui ci sia una distensione generalizzata o il dolore abbia diversa intensità in diverse parti dell’addome, Susan Johnson consiglia di trattare inizialmente in modo controlaterale l’area meno problematica e una volta ottenuto il miglioramento, estrarre l’ago e pungere il lato opposto (es.: men jin destro per lieve fastidio area del sigma e poi sinistro per trattare un dolore più spiccato a livello ciecale).
L’infissione dell’ago dev’essere perpendicolare, per circa 1 cun e l’ago va manipolato in spinta e sollevamento con un certo qì, sino a ottenere la scomparsa del fastidio, poi trattenuto per circa 20-30 minuti.
Men jin può essere associato a punti dell’alto per potenziarne o precisarne l’azione. Secondo Young, per esempio, l’associazione con chang men 肠门 (33.10) – un punto sul canale di Intestino Tenue a 3 cun dalla piega del polso – è efficacie su tutti i disturbi del colon. L’associazione con il punto ling gu 灵骨 (22.05), la versione Tung di LI4 he gu, sarebbe invece indicata per dolori del basso ventre.
Altre applicazioni di men jin门金(66.05)
Per le sue relazioni con lo Yangming della mano e con il Jueyin (v. sopra), men jin è efficacie anche sulla cefalea emicranica di tipo Yangming, ma nella pratica, come riferisce Myriam Lee, anche sulle cefalee di tipo Taiyang. Se la cefalea si accompagna a tensione dei bulbi oculari, la Lee suggerisce l’associazione con il punto si hua zhong (77.09) che si trova 1 cun prossimalmente a ST38.
Secondo Ross e Mc Cann, nel trattamento dell’emicrania sarebbe preferibile applicare sul punto la micropuntura (microsalasso o bloodletting).
Un altro impiego è nell’ostruzione nasale e nell’edema del volto.
Myriam Lee cita infine il suo utilizzo nel prolasso del retto, associandolo a ST44 nei ting a formare quello che nello stile Tung viene definito un daoma, coppia di punti allineati che si potenziano a vicenda.
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Conclusioni
Il gonfiore addominale è causato da una difficoltà digestiva associata a un’alterazione dei movimenti intestinali, spesso causate da stress prolungati. La medicina cinese offre nella agopuntura e in particolare nello stile famigliare del Maestro Tung un approccio semplice e razionale, di immediata efficacia, da affiancare ai necessari provvedimenti dietetici. Lo studio del punto Men jin 门金(66.05) indicato per questa situazione clinica, offre l’occasione di apprezzare la raffinatezza tecnica di questo stile.
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Ringraziamenti
A nome di tutta ScuolaTao, vogliamo esprimere un sincero e sentito ringraziamento ad Attilio Bernini per aver condiviso il suo articolo con noi. Il suo gesto offre a tutti la possibilità di accedere a un contributo davvero prezioso nel campo dei trattamenti per il gonfiore e la tensione addominale.
