Il diaframma è il più importante muscolo dell’inspirazione, compie infatti circa 20.000 atti al giorno.
Esso non è solo un semplice muscolo coinvolto nella respirazione, ma svolge altri compiti: aiuta la digestione promuovendo la peristalsi, aiuta la circolazione dei liquidi facilitando il ritorno venoso-linfatico e svolge un ruolo strutturale nella postura.
Il diaframma è una barriera a forma di cupola posta al centro del corpo, divide quest’ultimo in una parte superiore e una inferiore. Separa e contemporaneamente unisce l’organismo, crea una via di passaggio che armonizza l’alto e il basso attraverso un meccanismo fasciale e neuro-vascolare.
Nella pratica clinica è abbastanza comune trovare un blocco diaframmatico, o meglio, una riduzione della fase di espansione o di contrazione della gabbia toracica. Questa può essere una conseguenza di quadri internistici oppure di stati emotivi stressanti, di ansia, di rabbia o di collera.
Altri problemi possono derivare da posture scorrette, che modificano il tratto dorso-lombare oppure scorrette abitudini alimentari.
Lavori diretti sul diaframma e sulla respirazione posso essere molti utili nella risoluzione di queste problematiche. Un valido aiuto può derivare dalla pratica costante di ginnastiche posturali o QiGong, Yoga e Pilates.
Anatomia
Il diaframma è una lamina muscolo-tendinea a forma di cupola che separa la cavità addominale da quella toracica. Anteriormente è ancorato con lo sterno, lateralmente con le ultime coste e posteriormente con le vertebre lombari tramite due pilastri, questi ultimi formano un arco per il passaggio del muscolo grande psoas e del quadrato dei lombi.
La parte centrale del diaframma è una struttura connettivale (rigida e non muscolare), detta centro frenico, la quale collega il diaframma al pericardio e quindi al cuore tramite un legamento fibroso. Lateralmente a essa il diaframma si collega con la base dei polmoni.
La parte inferiore prende invece contatto con le strutture connettivali addominali, il fegato a destra, lo stomaco e la milza a sinistra e posteriormente con il pancreas, i reni e le ghiandole surrenali. È innervato dal nervo frenico che origina dal tratto cervicale (C3-C5).
La forma del diaframma è quella di un ventaglio a trifoglio nella quale si creano stretti passaggi per l’aorta, l’esofago, la vena cava e per il nervo vago, il quale regola la funzione vegetativa dei visceri sottostanti a questo muscolo. Un diaframma teso può creare restringimenti al passaggio in questi fori.
Diaframma in MTC
Nei testi classici si trovano pochi riferimenti al diaframma: nella teoria classica dei cinque elementi non viene preso in considerazione, se non per la suddivisione del corpo nei tre Jiao, dividendo così il Jiao superiore da quello medio. Per quanto riguarda i punti di agopuntura solo due di questi contengono il carattere Ge (diaframma): Bl17 Ge Shu e Bl 46 Ge Guan.
Difficile inquadrarlo in uno specifico Zang o Fu in quanto tutti gli organi ne traggono beneficio per espletare le loro funzioni ed esso, a sua volta, può risentire delle disfunzioni dei cinque elementi.
Se lo si considera per la sua funzione principale, ossia la respirazione, lo si colloca sotto il dominio del Polmone il quale, in aggiunta, promuove la diffusione della Weiqi sulla pelle e controlla il movimento dei liquidi all’interno del corpo.
Osservando la sua struttura fisica, ossia l’aspetto muscolo-tendineo, lo si può inquadrare nell’elemento legno sotto il dominio del Fegato. Grazie al suo sangue i muscoli sono nutriti ed elasticizzati.
Stati emotivi quali rabbia, collera repressa e stress possono causare quadri di blocchi diaframmatici, i quali modificano lo scorrere delle energie e si manifestano con un respiro corto e superficiale. Una funzione del Fegato è infatti quella di rendere fluidi i movimenti del qi, del sangue, dei pensieri e delle emozioni. Nella respirazione esso permette di mantenere libero il respiro, armonizzando la fase di inspirazione ed espirazione (Yin e Yang). Altre cause possono essere condizioni di continue decisioni, che indeboliscono il suo viscere associato Vescica Biliare.
Un organo che interferisce con l’azione del diaframma è il Pericardio, oltre ad avere una continuità a livello anatomico vi è una somiglianza funzionale: entrambi sono una barriera.
Il Pericardio e il Cuore soffrono dei continui stati di ansia e preoccupazione. L’elemento fuoco così dirige le sue energie verso l’alto provocando calore e respiro superficiale. Persone con questa tipologia di quadro energetico hanno prevalentemente una respirazione toracica alta a sfavore di quella diaframmatica.
Risulta utile nell’uso clinico da dispnea “emotiva” usare il punto PC6 Neiguan, che portando le energie verso l’esterno libera la costrizione toracica. Un risultato spiegabile tramite il percorso del meridiano di Pericardio attraverso il diaframma.
Il diaframma svolge un ruolo fondamentale nella gestione dei liquidi che sono controllati da Polmone, Milza e Rene. Vi è infatti un parallelismo con il sistema linfatico e venoso, dove la pressione toracica negativa creata dal diaframma permette il richiamo dei liquidi. Una buona respirazione facilita il ritorno di questi soprattutto dagli arti inferiori.
Ultima funzione, ma non meno importante, il diaframma permette di aiutare la motilità intestinale, sostenendo la Milza e lo Stomaco nella digestione ed evitando l’insorgere di stipsi.
Diaframma e Meridiani: rapporto con la postura
Data la sua disposizione al centro del corpo il diaframma viene coinvolto in tutte le catene fisiologiche longitudinali dall’alto al basso, dando continuità fasciale a tutto l’organismo. Anatomicamente alcuni autori lo inseriscono nella fascia profonda anteriore che collega: lingua, osso ioide, pericardio, diaframma, corpo delle vertebre lombari, ileo-psoas, pavimento pelvico, adduttori, ginocchio, tibiale posteriore.
Collegato al rachide svolge un ruolo nel mantenimento della stazione eretta. Esso dà stabilità al tronco poiché alcune fibre si inseriscono sulle vertebre lombari mantenendole in leggera estensione. Un diaframma bloccato può irrigidire la zona lombare portandola a lavorare eccessivamente in iperestensione.
Bisogna considerare inoltre che i muscoli appendicolari dell’arto superiore si inserisco a livello del torace e che quindi disfunzioni della gabbia toracica possono alterare il movimento delle braccia. Mentre, a causa del collegamento con l’ileopsoas e il quadrato dei lombi,i problemi al diaframma possono avere ripercussioni a livello degli arti inferiori.
Nella Medicina Tradizionale Cinese il diaframma può essere osservato come una barriera energetica attraversata dai meridiani principali (Jing-Luo) e tendino-muscolari (Jing-Jin). Questa zona deve essere neutra, per permettere il massimo scorrimento di qi e sangue all’interno dei canali. Qualsiasi restrizione a carico del diaframma provocherebbe una resistenza delle energie e conseguentemente una stasi nella respirazione.
Principalmente in questa zona scorrono tutti meridiani Zu (piede) – Milza, Rene, Fegato, Vescica, Vescica Biliare e Stomaco – e i rami interni di quelli delle braccia (Shou) – Polmone, Pericardio, Cuore e visceri associati. Viene percorso anche da tutti i meridiani straordinari a eccezione di Daimai.
Concludendo, il diaframma non è solo un muscolo inspiratorio ma svolge moltissime funzioni utili ai cinque Zang. Deve essere libero per permette il corretto scorrere delle energie, non solo a livello del torace, ma in tutto il corpo. Infatti, sin dalle prime forme di arti marziali e di Qigong si dà moltissima importanza all’uso del respiro nell’esecuzione dei movimenti.